bova

Cuore della cultura grecanica tra Aspromonte, storia e tradizioni millenarie

Un borgo tra storia e cultura ebraica. Panorami, museo greco-calabro e tradizioni in un viaggio emozionante nel cuore della cultura grecanica.

Bova, incastonata tra le cime selvagge dell’Aspromonte, accoglie il viaggiatore con il profumo della pietra antica e l’eco delle lingue perdute. Passeggiando tra i vicoli greco-calabri, lo sguardo si perde tra panorami infiniti e tracce di culture millenarie, dove ogni muro racconta. Qui, nella culla della cultura grecanica in Calabria, il tempo si fa lento e il cuore del viaggiatore si riempie di silenziosa meraviglia.

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CENNI STORICI

Bova, sentinella della cultura ellenofona tra storia e fede

Il viaggiatore, salendo tra le curve silenziose dell’Aspromonte, sente l’aria farsi densa di memoria. Abitata fin dal Neolitico, Bova fu fortezza magno-greca sul confine tra Reggio e Locri, rifugio di popoli in fuga dopo la distruzione della romana Scyle nel VI secolo. Con le incursioni saracene, diviene baluardo difensivo e sede diocesana, conservando per secoli il rito greco-bizantino, abolito solo nel tardo Cinquecento. I Normanni vi portano feudi e santi, come San Luca, vescovo ponte tra la chiesa latina e l’anima ellenica del luogo. Fino al Settecento, tra barocco e pietra medievale, Bova custodisce l’ultimo respiro della grecità religiosa. Oggi, camminando tra chiese scolpite e silenzi pieni di memoria, il viaggiatore sente che in Bova — più che altrove — la storia non è passata: abita ancora ogni sguardo, ogni passo, ogni preghiera.

Luoghi da visitare

Bova: un percorso che trascende il tempo tra la Grotta degli Innamorati, la Giudecca e la memoria ebraica

Nel cuore di Bova, tra antiche promesse d’amore e memorie ebraiche

Giunto nel borgo antico, alla Grotta degli Innamorati situata dinnanzi ai resti del Castello Normanno a Bova, il viaggiatore rimane in silenzio davanti al panorama mozzafiato dell’Aspromonte e dell’Amendolea. Un luogo romantico dove un tempo gli innamorati si promettevano amore eterno. Proseguendo, osserva i ruderi di pietra sotto il chiarore ancora pallido delle stelle e della luna, sentendo quasi il battito del cuore di una comunità che un tempo aveva pregato, vissuto e lavorato in questo angolo di Calabria. La Giudecca, come veniva chiamato il quartiere in cui giunge, abitato tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo, era un luogo che oggi appare abbandonato, ma che non smette di raccontare le sue storie di integrazione, di scambio culturale e di vita quotidiana.

Strade strette e umili case che parlano di antiche civiltà e tanta fede

Come succedeva a Gerhard, il visitatore viene trasportato in un’altra epoca. Le strade sono strette, le case umili, ma vi è una bellezza intrinseca nella semplicità di questo luogo. Si ferma davanti a una porta antica, semiaperta, dove un’anziana signora lo invita a entrare. La casa è piccola ma accogliente, con le pareti tappezzate di fotografie in bianco e nero, che raccontano storie di tempi lontani, di famiglie che avevano vissuto e lavorato a Bova nei secoli passati. La signora lo fa sedere alla sua umile tavola. Gli racconta della presenza degli ebrei risalente al medioevo, quando Bova faceva parte di una rete commerciale fiorente che collegava l’Italia con il resto dell’Europa. Quelle comunità si intrecciavano con i greci e i latini, creando una mescolanza culturale che si rifletteva anche nelle tradizioni gastronomiche, nelle lingue e nelle usanze.

Bova, tra reperti e memorie: il Museo Gerhard Rohlfs e l’anima grecanica

Questo incontro speciale offre al viaggiatore l’opportunità unica di fare una visita speciale, in notturna, al Museo Civico della Lingua Greco-Calabra Gerhard Rohlfs, che custodisce i resti e gli oggetti appartenenti a quelle comunità. Il Museo Civico di Bova è un piccolo scrigno di tesori, un luogo che parla di un passato che non può essere dimenticato. Le pareti sono adornate da antichi affreschi che raccontano storie di religioni, credenze e tradizioni. Come Gerhard, anche oggi il viaggiatore ammira sculture, mosaici e reperti che testimoniano la presenza delle diverse culture che hanno attraversato questo territorio. Ancora una volta una menorah di bronzo, un oggetto piccolo ma prezioso, cattura particolarmente l’attenzione del viaggiatore. Con delicatezza la osserva, immaginando quante storie quella lampada racconterebbe, se solo avesse la voce per farlo.

E dopo aver attraversato la solennità di questi luoghi, il viaggiatore cerca il suo riposo notturno in un alloggio accogliente e caloroso del paese.

La sua visita in quest’area, che si potrebbe definire la “Capitale” grecanica, lo induce a riflettere sulla straordinaria capacità della Calabria di preservare, tra le sue colline e il suo mare, non solo la bellezza naturale, ma anche la memoria di tutte le culture che l’hanno attraversata. Il viaggiatore comprende che ogni pietra, ogni albero e ogni angolo custodisce una storia fatta di incontri e scontri, tradizioni e innovazioni, cultura e spiritualità che continuano a vivere nel cuore degli abitanti e nel silenzio di questi luoghi.

Con il cuore colmo di gratitudine e di meraviglia per la bellezza e la storia che ha appena scoperto, all’alba il viaggiatore lascia Bova. Ma dentro di sé sa che questa terra, con la sua storia giudaica, il parco naturale e la cultura grecanica, rimarrà un ricordo indelebile, un viaggio che ha arricchito la sua anima e che continuerà a ispirarlo per molto tempo.

Aspetti Culturali e Antropologici

Riti, sapori e tradizioni grecaniche

Sapori, riti e tradizioni di Bova Marina e Bova: la memoria culturale della Calabria Grecanica vive in ogni dettaglio.

Cucina e i rituali gastronomici raccontano un passato vivo

Nella dimensione solenne di Bova Marina e Bova, il viaggiatore si trova immerso in un universo di tradizioni che parlano di antichi riti e sapori inconfondibili. In questo territorio, la cucina diventa il filo conduttore di una cultura millenaria. Tra i piatti tipici spiccano i maccheroni con sugo di capra o ragù di carne, i cordeddi al sugo, le tagliatelle con fagioli secchi (virdeddhu), i tagghiarini con i ceci e la carne di capra alla vutana. In più la lestopitta, una sfoglia di acqua e farina senza lievito fritta in olio, accompagna spesso salumi come il capicollo e la soppressata. Tra i dolci, i petrali e le ‘ngute sono legati alle festività natalizie e pasquali. I piatti di Bova, preparati con ingredienti genuini e ricette tramandate di generazione in generazione, sono un inno alla terra e alla memoria.

Tradizione vinicola, artigianato e allevamento: un’eredità da vivere

La tradizione vinicola è radicata nelle storie delle famiglie che abitano il territorio, dove durante la vendemmia il borgo si colora di festa. I vini locali, come lo Sceró e l’Ambèli, sono ideali per accompagnare i piatti tradizionali.

L’artigianato bovese è un patrimonio di saperi tramandati. La tessitura a mano di coperte vutane, realizzate con lana, lino, cotone e ginestra, presenta disegni risalenti all’epoca bizantina. La lavorazione del legno, praticata dai pastori, produce oggetti finemente intarsiati come telai, stampi per dolci e le musulupare, stampi per l’antico formaggio musulupu. L’allevamento di capre e pecore è una componente fondamentale dell’economia locale. I prodotti caseari, come il pecorino e il musulupu, sono realizzati seguendo metodi tradizionali. Il musulupu, in particolare, è un formaggio fresco e acidulo, modellato con gli appositi stampi, simbolo dell’identità pastorale di Bova.

Feste e musica tradizionale a Bova: la Festa delle Persefoni, il Paleariza e i canti grecanici

Le festività a Bova sono momenti di profonda connessione con le radici culturali. La Festa delle Persefoni, celebrata la Domenica delle Palme, vede la creazione di figure femminili intrecciate con rami d’ulivo, fiori e frutta, portate in processione fino alla Chiesa di San Leo. Questa tradizione affonda le sue origini nei riti religiosi eleusini della mitologia greca. Il Paleariza, festival etno-culturale-musicale di agosto, celebra la lingua e la cultura grecanica attraverso musica, danza e gastronomia.

Inoltre, la musica tradizionale di Bova è un’espressione dell’identità grecanica. Canti come la strina, eseguiti durante il periodo natalizio, sono auguri intonati che rispecchiano l’antica pratica della questua, dove gruppi di persone si recano di casa in casa cantando e ricevendo in cambio generi alimentari.

 

PUNTI DI INTERESSE

NUMERI UTILI

COMUNE DI BOVA SUPERIORE
(+39) 0965 762013

COMUNE DI BOVA MARINA
(+39) 0965 760600